lunedì 24 ottobre 2011

L'AUTUNNO CALDO DELL'U.V.P.


                                   

                             IL DISCORSO DEL PRESIDENTE

Cari Amici Uvipini,
innanzi tutto Vi do il benvenuto a questo convivio che di fatto chiude il primo fortunato anno di vita della nostra Unione. Sono felice che abbiate aderito così numerosi al nostro pranzo sociale, segno questo del Vostro attaccamento e della Vostra passione nei confronti dell’associazione. Vi ringrazio di cuore di essere qui perché voi siete la testimonianza diretta che l’idea di costituire questo gruppo è stata vincente, ma soprattutto Vi ringrazio perché senza di Voi tutto questo non sarebbe stato possibile. Capita di rado nella vita che avvengano degli incontri speciali tra persone in grado di fondere amicizia e passioni comuni tali da generare eventi che, a mio modo di vedere, possiamo definire straordinari. Sinceramente quando ripenso a quello che è avvenuto con le persone che con me hanno condiviso la costituzione dell’Unione Velocipedistica Parmense, penso che si sia realizzato un vero e proprio incantesimo. Scusate se la retorica prende un po’ la mano, ma è difficile parlarne altrimenti. Fino a quattro anni fa, personalmente, non conoscevo nessuno tra gli altri soci fondatori. E oggi invece siamo qui insieme a tutti Voi a celebrare un anno di UVP. E’ curioso pensare a come personalità così differenti si siano trovate, ognuna con una dote speciale: chi più pragmatico, chi più creativo, chi più estroverso, chi più introverso ma capace di plasmare e amalgamare le diverse idee e le diverse esperienze del gruppo. Ringrazio dunque per l’enorme lavoro svolto, ma soprattutto per l’amicizia che c’è fra noi: il vicepresidente Fausto Delmonte, il segretario generale Alberto Gandini, il tesoriere Gianluca Ghiretti e gli altri fantastici consiglieri Gabriele Bocchi, Alberto Boschi e Filippo Bruno. Come presidente ho il privilegio di fare loro da portavoce, perciò voglio sottolinearne l’impegno e la dedizione, a costo di sottrarre tantissime ore alle proprie attività e al proprio tempo libero, senza i quali non avremmo raggiunto certi traguardi. Ringrazio pure tutti quelli che, a vario titolo,  si sono prodigati per la riuscita delle nostre iniziative, dagli amici che ci hanno sostenuto nell’organizzazione delle nostre manifestazioni o vi hanno partecipato anche a loro spese. E’ con vivo rammarico che devo porre l’accento sull’abbandono della carica da parte dell’assessore Roberto Ghiretti, che ha creduto in noi fin dal primo giorno e che ha voluto e sostenuto alcune delle nostre iniziative più belle. Lo saluto con grande affetto perché so che, come si dice in gergo sportivo, ha dato tutto e suo malgrado è stato costretto a chiudere anticipatamente il suo mandato. Parlavo delle nostre iniziative: se ripenso al mese di febbraio quando timidamente ci siamo presentati presso lo studio notarile Cantarelli, a cui pure va un sentito grazie per la collaborazione, per depositare lo statuto e poi al cammino intrapreso in pochi mesi di vita, ritengo che si tratti di un’esperienza davvero eccezionale. Basta scorrere le pagine dell’annuario per comprendere quanto abbiamo fatto. Sicuramente un buon viatico per il futuro. Se abbiamo commesso qualche errore, trascurando di informarvi su qualche attività, vorrei oggi chiedere scusa a tutti coloro verso i quali siamo stati carenti. Chiediamo solo un po’ di pazienza, stiamo cercando di adeguare la nostra struttura per essere sempre più puntuali e dettagliati nelle comunicazioni. Il futuro, come detto prima, è tutto da scrivere. Di sicuro non staremo con le mani in mano, anzi stiamo già lavorando per un 2012 ancora più ricco di soddisfazioni. Qualcosa, come si dice, bolle già in pentola, a cominciare da quello che provvisoriamente abbiamo definito un corso sulle bici d’epoca e sul loro restauro che il nostro Filippo Bruno sta architettando in una serie di “lezioni” che dovrebbero catturare l’attenzione degli appassionati. Che dire d’altro. Non molto, in verità. Se non che fare un augurio di ritrovarci ancora tutti insieme, magari anche più numerosi, a festeggiare un nuovo anno di una vita associativa che dovrà essere stato capace di coinvolgere tutte le anime del gruppo, da quella “collezionistica”, a quella delle pedalate in compagnia fino a quella più ciclosportiva.
Per questo non mi resta che brindare con tutti Voi.

                       W LA BICICLETTA D’EPOCA !      W L’U.V.P. ! !
                                                                                                                                                                                        
                                                                                                                    Il Presidente

giovedì 6 ottobre 2011

VERAMENTE...EROICI !

L'EROICA

Gaiole in Chianti, 2 ottobre 2011

Mentre il Sarto si distrae, complice la splendida mattinata di sole quasi estivo, buttando l’occhio alla bancarella di      Frederick per vedere se qualcuno si decide  a comprare la sua Alcyon ad un prezzo da capogiro, Robert in maglia Svad Dondi, il Panta Punto Moda Reggio Emilia e il Generale con la nera tunica che fu di Luisin Malabrocca strizzano l’occhio al Lele che li fotografa e si dimostrano estremamente motivati a vendere cara la pelle lungo la Volpaia, micidiale salita finale della 70 chilometri.  


Poi il Sarto si ripiglia e si concentra, mentre nel frattempo entra in scena anche Fostò in maglia Automotò. Di Ghigo si sono perse le tracce, probabilmente è nascosto da qualche parte e sta rifacendo i conti della classifica del Giro d’Italia d’epoca che non tornano mai.

L’ultima foto, quella del via, per dirla col Sarto è un bel fritto misto: in primo piano una bella chioma bianca che assomiglia a quella di “Ma(rio) è chiaro!!”; il Sarto appare finalmente nella condizione psicofisica adeguata ad affrontare con lo scatto fisso, come un novello donchisciotte a pedali, il Castello di Brolio, il Generale ancora prima di partire ha perso la testa, mentre Fostò è circondato da strani personaggi, come la signorina col casco da mormone e un’improbabile citybike comprata al Todis e per non farsi mancare niente il nostro Vicepresidente è scortato dal meccanico personale (c’è chi c’ha il personal trainer, lui ha il “biciclista” domestico) con tanto di grembiule (mentre il Lele fotografo, rosica).


Gli altri si commentano da soli: alla faccia dell’Eroica con sole bici e abbigliamento d’epoca. C’erano quasi trenta gradi e uno dei due parte con la mantellina, l’altro coi manicotti (che eroi, Georget al loro confronto era un dilettante!!). Che dire poi della bella figliola che s’intuisce dietro la coppola del Sarto, a testa nuda e spalle pure, pronta più per Forte dei Marmi che per le gobbe di Vagliagli. Mah? Ma la cosa più sorprendente è la signora sulla porta con i panni appena ritirati dallo stenditoio che parla con la vicina. Della serie: a me dell’Eroica m’importa ‘na sega!

TANTI GLI UVIPINI PRESENTI A GAIOLE

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